“Affido e’: la tua famiglia più grande. I diritti dei genitori affidatari”
Un po` di tempo fa ho conosciuto le coordinatrici di un progetto importante per la Provincia di Brescia: Affido Brescia.
L’obiettivo è quello di creare sinergie tra i vari Enti e associazioni operanti nel territorio bresciano che offrono sostegno alle famiglie in difficoltà grazie all’ appoggio di persone che decidono di accogliere nella propria vita bambini, ragazzi o donne bisognose di vivere in un ambiente sereno in attesa che la propria vita famigliare si stabilizzi o che semplicemente necessitano di un aiuto nella gestione della propria vita.
Le finalità sono quindi: creare rete fra tutte le realtà e promuovere l’affido in tutte le sue forme. Anche quelle più leggere.
Nel sito, in cui troverete tutte le informazioni precise di questo progetto, viene spiegato cos’ è l’Affido e l’Accoglienza:
“l’Affido è un intervento di salvaguardia per i minori che, per qualche motivo, non trovano all’interno del loro nucleo familiare d’origine la giusta tutela delle loro esigenze educativee di crescita. E’ innanzitutto un gesto di solidarietà e di accoglienza che va costruito e accompagnato in ogni momento, perché è si fonte di ricchezza emotiva e relazionale, ma rappresenta anche una realtà complessa. Per questo motivo è previsto un percorso di formazione preliminare e uno di accompagnamento, al fine approfondire i temi inerenti l’affido e le altre forme dell’accoglienza, grazie alla presenza di professionisti esperti in diverse discipline (sociali, psicologiche, giuridiche, ecc.)”.
L’ affido e l’accoglienza si differenziano in modo sostanziale dall’ adozione per il loro carattere temporaneo e per la presenza dell’obiettivo finale del rientro in famiglia
Vengono organizzati nel territorio bresciano diversi incontri di sensibilizzazione riguardo a questo tema. Seguite il sito così sarete aggiornate.
Cosa prevede la normativa italiana nei casi di affido.
La normativa italiana prevede una protezione analoga a quella prevista per la maternità naturale anche nel caso di affidamento.
Con riferimento all’astensione obbligatoria e al congedo di paternità le lavoratrici o i lavoratori che abbiano preso in affidamento un minore hanno diritto ad una congedo della durata massima di 3 mesi. Tale periodo può essere usufruito entro l’arco temporale di 5 mesi decorrenti dall’affidamento.
I genitori affidatari possono inoltre usufruire dell’astensione facoltativa per il periodo massimo di 6 mesi entro 8 anni dall’ingresso del minore nel nucleo familiare e comunque non oltre il raggiungimento della maggiore età.
Anche i riposi giornalieri possono essere usufruiti dalla madre e dal padre entro il primo anno dall’ingresso del minore in famiglia .
I genitori affidatari poi hanno diritto di assentarsi dal lavoro, senza diritto alla retribuzione, per i periodi corrispondenti alle malattie di ciascun bambino di età non superiore a 6 anni oppure nel limite di 5 giorni lavorativi all’anno per le malattie fino agli 8 anni di età.
Tuttavia qualora all’atto dell’affidamento il minore abbia un’età compresa tra i 6 ed i 12 anni il congedo può essere usufruito nei primi 3 anni dall’ingresso del minore nel nucleo familiare.
Affido riconosciuto anche ai single.
Importante poi sapere che l’affido familiare è rivolto alle coppie sia sposate sia conviventi ed anche ai single.
Mi è capitato di incontrare persone che, sebbene propense a intraprendere questa esperienza erano un po’ restie a causa delle preoccupazioni legate al proprio lavoro; in altre parole non sapevanoche esisteva la possibilità di usufruire di congedi anche nel caso di affidamento.
Quando l’hanno saputo erano contente perché un motivo di ostacolo era stato eliminato e potevano, quindi, avvicinarsi a questo progetto con maggior serenità. Ho desiderato per tanto condividerlo con tutti voi…
Simona Fontana